Sociologia della comunicazione


di Clelia Maria Dagna

Secondo la definizione di Ricci Bitti e Zani(1983), la comunicazione è il processo che consiste nel trasmettere o nel far circolare informazioni, ovvero un insieme di dati, tutti o in parte sconosciuti al ricevente prima dell’atto comunicativo. Per avere un atto comunicativo, sono necessari sei fattori:

  1. l’emittente, chi produce il messaggio
  2. un codice, che è il sistema di riferimento in base al quale il messaggio viene prodotto
  3. un messaggio, che è l’informazione trasmessa e prodotta secondo le regole del codice
  4. un contesto in cui il messaggio è inserito e a cui si riferisce
  5. un canale, ovvero un mezzo fisico ed ambientale che rende possibile la trasmissione del messaggio
  6. un ricevente o ascoltatore, che è colui che riceve ed interpreta il messaggio.

Il processo comunicativo si può considerare completo solo quando il ricevente fornisce un feedback all’emittente. Tale risposta può manifestarsi anche attraverso un cenno del capo. Perciò, la comunicazione, non è solo trasmissione di dati, ma è soprattutto trasmissione e ricevimento di un’informazione che ha significato per tutti i soggetti coinvolti.      

La comunicazione vera e propria può essere considerata come uno scambio di informazioni, che è strumentale, per arrivare, tra i due interlocutori, ad una costruzione di significato.

Livolsi (2000, pag.23) parla di costruzione di significato in quanto la comunicazione è un atto razionale “che è l’incontro o la negoziazione delle strategie comunicative degli attori coinvolti”, ciascuno dei quali possiede specifiche competenze comunicative che sono il prodotto delle esperienze comunicative precedenti e delle identità dei singoli attori.

1. La comunicazione faccia a faccia

In questo tipo di comunicazione, gli individui sono coinvolti nel processo comunicativo nella loro totalità psico-fisica. La mimica facciale è indubbiamente il canale più importante, sul piano della relazione, poiché rappresenta il principale focus di attenzione durante la comunicazione.

Infatti, attraverso lo sguardo, gli individui prendono contatto, scambiano inviti ed allusioni, palesano emozioni. Attraverso gli atteggiamenti posturali, si manifestano la propria personalità ed i propri stati affettivi, atteggiamenti remissivi o di sicurezza. La gestualità aggiunge e completa il significato del linguaggio verbale. La velocità e l’ampiezza dei gesti possono essere indicatori di autorevolezza, solennità, eccitazione ed inquietudine. La prossemica (l’insieme di comportamenti e strategie di gestione dello spazio), in cui si trova la persona, consente a due interlocutori, in base alla loro vicinanza, si condividere uno spazio intimo, la sfera personale o quella pubblica. I segni paralinguistici sono la componente della comunicazione legata al modo di parlare e includono il tono della voce, il ritmo, l’uso delle pause e dei vocalizzi.

Livolsi (2000) aggiunge a questi elementi che contraddistinguono la comunicazione faccia-a-faccia, la scena, teatro dell’incontro tra due individui, ovvero la correlazione di due aspetti distinti: il contesto e la situazione. Per contesto, Livolsi  intende “lo spazio fisico in cui si svolge l’evento comunicativo”. La situazione può essere definita come “la risultante di elementi e significati di carattere sociale, relazionale, psicologico che agiscono sull’evento comunicativo e di cui gli attori sono consapevoli a livelli diversi di conoscenza”.

2. La comunicazione mediata

La comunicazione faccia-a-faccia è stata, per molto tempo, l’unica modalità di comunicazione della storia umana. La cultura orale ha creato espedienti per ricordare e far ricordare: una certa organizzazione del discorso (temi fissi, formule, proverbi); una tipologia particolare di discorso, una determinata schematizzazione caratteriale.

La scrittura ha portato a cambiamenti sostanziali nella ristrutturazione del pensiero, pervenendo ad una separazione tra oggetto e soggetto della comunicazione. La scrittura ha creato, come afferma Ong (1986), “una forma di memorie duratura, consentendo lo sviluppo del pensiero filosofico e scientifico e operando una separazione del soggetto dall’oggetto”. La scrittura, inizialmente riproduceva i messaggi attraverso i testi, spesso di lunghezza considerevole, che venivano trascritti da gruppi di scribi (spesso schiavi) che lavoravano nei cosiddetti scriptoria.

La carta fu inventata circa 2000 anni fa e si diffuse in Europa nel XII secolo, ma l’arte di stampare su carta mediante caratteri tipografici, mobili e riutilizzabili, arrivò solo più tardi. Fu Joannes Gutemberg, un fabbro della Magonza, in Germania, che, a metà del ‘400, creò un metodo efficacissimo per costruire i caratteri tipografici riutilizzabili in piombo e migliorò la pressa a stampa, perfezionando la composizione dell’inchiostro.

Nell’ottocento, il secolo delle invenzioni, si crearono le condizioni per nuovi decisivi sviluppi nella tecnologia del disegno, della scrittura, del calcolo e della stampa. Si pensi alla pressa a cilindro (1840 circa), alla macchina da scrivere e alla calcolatrice (entrambe inventate intorno al 1870).

Negli anni 1940-1950, questo costante processo di sviluppo compì un balzo in avanti grazie all’introduzione del computer o “cervello elettronico”. Nel corso degli ultimi 50 anni, il PC ha modificato l’intera società moderna.

3. Media sonori ed iconici

Tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, tutti i media a stampa dovettero fronteggiare la concorrenza potente di tre nuovi mass media: la radio, il cinema, la televisione.

4. La comunicazione mediata da computer (CMC)

I primi approcci di “Comunicazione mediata da Computer (CMC)” nascono verso la fine degli anni ’60 con la prima rete elettronica di grandi dimensioni, chiamata ARPNET (Advanced Research Project Agency) sviluppata da Dipartimento della Difesa del Governo Americano. A partire dai primi anni ’70, si diffonde il primo sistema di posta elettronica, che sfrutta l’infrastruttura di Internet e utilizza la sintassi di indirizzo in uso ancor oggi (user@provider).

Si possono distinguere due tipi di CMC: sincrona e asincrona. Nella prima, la comunicazione avviene in tempo reale, come in un dialogo telefonico; in uno scambio di conversazione faccia-a-faccia. Gli interlocutori sono presenti in rete nel medesimo istante. I mezzi tipici della CMC sincrona sono le videoconferenze, le Chat, l’Internet Phone, i servizi di Istant Messaging.

Nella seconda, la CMC asincrona, invece, lo scambio di messaggi avviene in tempi differenti e gli interlocutori non devono essere connessi contemporaneamente. Tra i mezzi che presentano un tipo di CMC asincrona, vi sono: la posta elettronica; le mailing list e i newsgroup.

5. Gli effetti della comunicazione mediata dal computer

Ogni genere di progresso tecnologico comporta effetti positivi e negativi sui fenomeni socioculturali e ciò accade anche nell’ambito della comunicazione. Infatti, i sistemi elettronici e di comunicazione hanno:

Bibliografia