Maturità: pochi soldi per le commissioni


A meno di un mese dall'inizio delle prove di maturità, il cui inizio è previsto per il 19 giugno, non ci sono i soldi per pagare i 120 mila commissari designati e i settemila presidenti di commissione.

La legge finanziaria prevede infatti uno stanziamento di 40.240.000 euro a fronte dei 74 milioni ritenuti necessari; 62.700.000 euro per 120 mila commissari interni, 8 milioni di euro per settemila presidenti e 3.669.000 euro per rimborsi spese e compensi dovuti ai docenti impegnati negli esami preliminari dei candidati esterni.

La proposta del ministro Moratti ai sindacati di categoria è stata di rimandare il pagamento di metà dell'indennità dovuta, poco più di 150 euro, al luglio del 2003, ma ha incontrato un netto rifiuto.
Nelle parole del sindacato Cgil-scuola "L'incontro ha segnato una netta e profonda rottura tra ministero e sindacati di categoria basti dire che aumentano in modo consistente i compiti e le responsabilità dei commissari e dei presidenti rispetto al passato, visto che da quest'anno i commissari saranno tutti interni, e non solo non si adeguano le retribuzioni, ma in diversi casi, viene ridotta l'indennità rispetto al 2001. Poi la copertura della finanziaria è sottostimata, secondo le caute previsioni dello stesso ministero di almeno il 50 per cento del necessario. In questa situazione - conclude - non potrà che peggiorare la condizione delle decine di migliaia di insegnanti impegnati nella maturità, che rischiano di essere pagati a distanza di anni".

27 maggio 2002