Direttiva generale 27 aprile 2001, n.10532/DM


PER L'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE DELL'ANNO 2001

(Registrata dalla Corte dei Conti in data 4 giugno 2001 con registro n. 2, foglio n. 238, elenco 85)

VISTO il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni e, in particolare, gli artt. 3 e 14, che fanno obbligo all'organo di indirizzo politico di adottare annualmente, con apposita direttiva, le linee di indirizzo generali che individuano obiettivi, priorità, piani e programmi;

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, contenente disposizioni sul riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche;

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, relativo al riordino delle amministrazioni dello Stato, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTI il D.P.R. 6 novembre 2000, n. 347 e il decreto ministeriale 30 gennaio 2001, con i quali è stata disciplinata l'organizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione;

VISTA la direttiva generale n. 7522 del 15 gennaio 2001 che ha temporaneamente individuato gli obiettivi e le priorità dell'azione amministrativa nelle more della definitiva operatività del nuovo assetto organizzativo del ministero;

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2000 recante "Indirizzi per la formulazione delle direttive generali sull'attività amministrativa";

VISTE le proposte formulate dal Dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione, dal Dipartimento per i servizi nel territorio, nonché dai Servizi per gli affari economici, per la comunicazione e per l'automazione informatica e l'innovazione tecnologica e sentito il Servizio di Controllo Interno;

CONSIDERATO che il carattere definitivo degli obiettivi assegnati ai destinatari della presente direttiva è relativo, in quanto occorre tenere conto dell'esigenza di armonizzare e conciliare l'attuale assetto organizzativo dell'Amministrazione con quello che verrà delineato a seguito della costituzione del nuovo Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca;

EMANA

la seguente direttiva generale sull'azione amministrativa

A) PREMESSA

A.1- La individuazione delle priorità e degli obiettivi dei centri di responsabilità del ministero è resa particolarmente difficoltosa, quest'anno, dalla contingente situazione che vede tuttora in corso di attuazione un pacchetto di riforme che ha investito non soltanto l'organizzazione del ministero - rivoluzionata, soprattutto in periferia, e in particolare per ciò che attiene ai rapporti tra centro e periferia, assai più in profondità che per altre amministrazioni - ma l'intero contesto istituzionale in cui il dicastero opera, in particolare interessato: dal conferimento di competenze alle autonomie regionali e locali; dalla fondamentale novità costituita dall'autonomia delle istituzioni scolastiche, connessa anche alla istituzione della dirigenza scolastica, alla revisione del regolamento di contabilità delle istituzioni scolastiche, al loro dimensionamento sul territorio; dalla riforma degli esami di Stato; dall'elevazione dell'obbligo scolastico e la introduzione dell'obbligo formativo; dalla riforma dei cicli scolastici, dalla cui attuazione prenderà forma l'ordinamento futuro della scuola italiana; dalle norme sulla parità scolastica, oltre che da riforme incisive apportate sul versante degli enti strumentali di cui il ministero si avvale (ex-CEDE e BDP, IRRSAE, Istituti atipici).

In tale contesto, il varo di uno stato di previsione del bilancio 2001 calibrato sul precedente assetto organizzativo ha comportato la necessità di far precedere la presente direttiva da un altro atto di indirizzo, di durata temporanea. Ha avuto nel frattempo operatività, dal 1° marzo 2001, il decreto non regolamentare di articolazione delle strutture centrali; ma soltanto da poco sono divenuti efficaci gli atti di conferimento dei nuovi incarichi di livello dirigenziale generale (ciò che ha tra l'altro ritardato la stipula dei contratti con i dirigenti di seconda fascia), laddove si è ancora in attesa dell'adozione, da parte del ministero del tesoro, bilancio e p.e., della variazione di bilancio impostata sui nuovi centri di responsabilità. Per le nuove strutture periferiche, inoltre, completatosi il non breve iter di conferimento degli incarichi, si è reso opportuno concertare con le autonomie regionali e locali, in sede di conferenza unificata, il livello minimo di omogeneità che può assicurarsi all'organizzazione delle direzioni regionali, ferma restandone la flessibilità di articolazione sul territorio, voluta dalla legge in funzione delle diversificate realtà locali. Ciò comporta che l'emanazione degli atti non regolamentari relativi alla articolazione delle direzioni regionali avrà data dai primi di maggio.

A.2 - Nel quadro di mutamenti appena rappresentato, si è proceduto preliminarmente a redistribuire le risorse umane, logistiche e finanziarie assegnate alle precedenti direzioni generali tra i nuovi centri di responsabilità dell'amministrazione centrale (dipartimenti e servizi centrali), demandando ai dipartimenti le ulteriori assegnazioni e operando con prevalente riguardo alla nuova collocazione di ciascuna unità organizzativa (divisione) del precedente ordinamento. Tale preliminare operazione, volta a ricomporre il quadro di base, sul quale potranno poi incidere, eventualmente, gli atti di indirizzo, è stata condotta di comune accordo con i dirigenti designati quali responsabili dei dipartimenti e servizi centrali e nell'intesa esplicita che gli andamenti e i risultati del 2001 potranno far emergere la necessità o l'opportunità di correzioni, anche importanti, alle determinazioni così assunte.

Se tale metodo, essenzialmente consensuale, si è dimostrato insostituibile nella delicata fase di primo impianto del nuovo assetto organizzativo, è però evidente che, nel futuro, non appena si siano consolidati la linea distintiva delle attribuzioni ed il piano delle risorse, il coordinamento tra i due dipartimenti, assolutamente indispensabile per il buon funzionamento complessivo dell'amministrazione, dovrà essere soprattutto curato e garantito dall'azione del ministro e dei suoi uffici di diretta collaborazione. Potrà eventualmente essere utile, a tale fine, affiancare alla conferenza dei direttori generali, prevista dal decreto n. 347/2000, una più ristretta ed agile sede collegiale, analoga alla conferenza dei capi dipartimento prevista nella bozza, per ora rimasta tale, di regolamento di riunificazione tra ministero della pubblica istruzione e ministero dell'università e ricerca scientifica e tecnologica. Tale organismo, presieduto dal Capo di Gabinetto e con la partecipazione dei direttori generali di volta in volta interessati, dovrà essere attivato per assicurare una tempestiva programmazione degli adempimenti preliminari all'attuazione della riforma dei cicli scolastici (organico funzionale, edilizia scolastica, infrastrutture tecnologiche, ecc.)

Va ancora rilevato che, nella fase di prima attuazione, in una situazione nella quale è tra l'altro intervenuto in ritardo il conferimento degli incarichi di dirigente generale, il ruolo dei capi dipartimento ha inevitabilmente travalicato i compiti di impulso, indirizzo, coordinamento e monitoraggio che, a regime, ne costituiscono il contenuto, sconfinando in attribuzioni sostitutive, quale l'adozione di scelte gestionali. E' ovvio che sarà in futuro necessario ripristinare la distinzione tra funzioni di indirizzo amministrativo e funzioni gestorie, in coerenza con le previsioni di cui al decreto legislativo n. 300 del 1999.

Va infine tenuto presente quale criterio informatore generale idoneo, eventualmente, anche ad interpretare i contenuti del presente atto, che questa direttiva e, ancora più quelle che ad essa seguiranno, è destinata ad operare in uno schema organizzativo che vede ormai radicate negli uffici centrali le funzioni di indirizzo e negli uffici periferici quelle di attuazione.

A. 3 - Tutto ciò premesso, va chiarito che la presente direttiva intende preliminarmente identificare un ambito di missioni prioritarie dell'amministrazione nel suo complesso, per poi passare alla individuazione degli obiettivi propri di ciascun centro di responsabilità dell'amministrazione centrale.

B) PERIODO DI VIGENZA E DESTINATARI

B.1 - La presente direttiva ha effetto per l'anno 2001 limitatamente al periodo non coperto dall'efficacia della precedente direttiva n. 7522 del 15 gennaio 2001, registrata dalla Corte dei Conti in data 7 febbraio 2001, registro n. 1, foglio n. 74. I destinatari della direttiva sono i capi dei due Dipartimenti e i capi dei tre Servizi in cui si articola il ministero. Unitamente alle linee di indirizzo che - ai sensi degli artt. 3 -comma 3- 4 -comma 3- e 5 - comma 1- del D.P.R. n. 347/2000 - saranno impartite per le materie di rispettiva competenza, dai due citati Dipartimenti, la presente direttiva contribuisce a creare il quadro generale di indirizzo politico nel cui ambito operano le direzioni scolastiche regionali.

B.2 - I destinatari della presente direttiva sono tenuti ad assicurare la realizzazione dei programmi e degli obiettivi indicati anche attraverso l'assegnazione ai direttori generali, o ai dirigenti di secondo livello, degli obiettivi di rispettiva competenza. Detti obiettivi, ai fini della comprensibilità da parte dell'utenza e dell'effettiva verifica dei risultati raggiunti, dovranno presentare le caratteristiche indicate dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2000 (in G.U - s.g. - n. 21 del 26 gennaio 2001). L'assegnazione ai dirigenti generali e di secondo livello degli obiettivi deve essere finalizzata a garantire, anche e soprattutto nell'attuale delicata fase di messa a regime del riordino dell'amministrazione centrale e periferica della Pubblica Istruzione e dell'autonomia amministrativa e didattica delle scuole, la continuità dell'azione amministrativa e la piena operatività dei centri di responsabilità.

C) MISSIONI ISTITUZIONALI PRIORITARIE

Fatti salvi gli ambiti delle competenze istituzionali previsti dalla normativa vigente e, in particolare dal D.P.R. n. 347/2000, per i quali vanno comunque assicurate le attività di ordinaria gestione, vengono di seguito identificate le missioni prioritarie derivanti dall'insieme delle normative di tipo primario e secondario che hanno riorganizzato l'amministrazione scolastica centrale e periferica, riordinato i cicli dell'istruzione e conferito alle istituzioni scolastiche ed educative l'autonomia amministrativa e didattica. A tali missioni va finalizzata anche, in linea di massima, la utilizzazione degli strumenti finanziari (come la legge n. 440 del 1997) ai quali, per previsione legislativa, si riferiscono distinti atti di indirizzo:

a.)

porre in essere, anche assicurando continuità al flusso delle reciproche informazioni, le condizioni di un effettivo coordinamento tra i due dipartimenti e i tre servizi centrali, affinché si realizzino forme di sinergia indispensabili ad un approccio interdisciplinare ai programmi da realizzare e agli obiettivi da raggiungere. Sarà a tale fine necessario, tra l'altro, potenziare ed estendere la collaborazione di tutti i centri di responsabilità alla predisposizione della "Agenda dei lavori in corso", fin qui assicurata dal Gabinetto, affinché sia per tutti periodicamente disponibile un aggiornato scadenzario degli adempimenti normativi ed amministrativi da porre in essere, arricchito dalla identificazione delle strutture responsabili;

b.)

portare a compimento e conferire effettività alle riforme che hanno interessato il mondo della scuola e l'amministrazione centrale e periferica, attraverso una decisa azione di formazione e riqualificazione del personale della scuola, nonché del personale amministrativo e tecnico dell'amministrazione;

c.)

procedere nella ridefinizione degli ordinamenti scolastici anche sulla base delle indicazioni che emergono dal contesto internazionale, fatte proprie dalle risoluzioni parlamentari in materia di riforma dei cicli scolastici;

d.)

dare impulso alla celere predisposizione di un sistema di valutazione scolastica idoneo a misurare i livelli di apprendimento e la qualità delle istituzioni scolastiche, al fine di ancorare le scelte dell'amministrazione e delle istituzioni scolastiche ad un quadro attendibile di valutazioni comparative, attinenti anche al contesto internazionale;

e.)

sviluppare un sistema di offerta di servizi, di consulenza e di supporto alle scuole al fine di metterle in grado di realizzare la piena autonomia scolastica (anche attraverso il proficuo utilizzo delle risorse previste dal fondo istituito con legge n. 440/1997), tra l'altro favorendo la creazione di reti tra scuole e consorzi di servizi;

f.)

perseguire, anche attraverso la politica delle assunzioni, una distribuzione delle risorse umane tra centro e periferia più coerente al ruolo che le direzioni regionali sono chiamate a svolgere in un contesto istituzionale improntato alla collaborazione tra Stato e autonomie regionali e locali;

g.)

portare a compimento l'attuazione della legge 10 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione, in funzione della creazione di un sistema integrato di istruzione;

h.)

contribuire alla riduzione del fenomeno della dispersione scolastica, mediante azioni finalizzate ad individuare i fattori prevalenti che generano situazioni di marginalità linguistica, sociale, produttiva e diffuso disagio esistenziale. Allo scopo di progettare e realizzare, in materia, un'articolazione e una varietà di interventi anche trasversali all'interno e all'esterno del sistema istruzione, sarà necessario istituire un'apposita sede di coordinamento operativo permanente (gruppo di lavoro, o altro) tra strutture che esercitano competenze nel settore;

i.)

approntare una pianificazione delle infrastrutture informatiche e un piano di automazione delle procedure amministrative e dei servizi con riferimento alle applicazioni e allo sviluppo del sistema informativo; continuare a sostenere l'innovazione didattica ed organizzativa mediante l'utilizzo delle tecnologie informatiche, dando attuazione al piano nazionale per l'innovazione tecnologica nel sistema scolastico;

j.)

coordinare l'attività di informazione e di comunicazione dei vari soggetti istituzionali per realizzare all'interno dell'amministrazione e al suo esterno, nei confronti della collettività, una piena conoscenza dei servizi resi, garantendo la trasparenza degli scopi e dei percorsi dell'azione amministrativa;

k.)

sostenere la realizzazione del sistema formativo integrato di istruzione e formazione con l'attuazione dell'obbligo formativo e del sistema di istruzione e formazione tecnico superiore (IFTS), nonché dell'educazione permanente degli adulti;

l.)

valorizzare il ruolo della componente studentesca nel contesto dei processi di riforma dell'ordinamento scolastico, garantendo la piena attuazione dello statuto delle studentesse e degli studenti;

m.)

portare a compimento gli adempimenti conseguenziali al trasferimento al MURST delle competenze in materia di istituti di alta cultura e procedere, una volta perfezionato il passaggio delle consegne, alla soppressione dell'apposito ufficio stralcio.

D) OBIETTIVI DEL DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO DELL'ISTRUZIONE

Nell'espletamento delle missioni di cui al precedente punto C) e nel limite delle attribuzioni ad esso assegnate dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Dipartimento dovrà perseguire i seguenti obiettivi:

D.1 - Area degli ordinamenti e dei curricoli:

Ai sensi della legge 10.02.2000, n. 30 ed in conformità alle risoluzioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica in ordine al programma quinquennale di attuazione della predetta legge:

D.2 - Area della valutazione, degli esami e della certificazione

Proseguire e completare l'attuazione della disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore anche sulla base delle indicazioni problematiche emerse negli anni precedenti, tenendo altresì conto dell'esigenza di pervenire, con la scadenza del primo triennio, ad evidenziarne i risultati con apposita relazione sull'andamento degli esami.

D.3 - Area dell'autonomia scolastica

Proseguire nella diffusione ed attuazione dell'autonomia scolastica in relazione ai nuovi curricoli. In merito vanno conseguiti i seguenti obiettivi e relative attività tenendo presente che nel processo innovativo in atto esse devono tendere tutte al successo formativo degli alunni:

D.4 - Area della formazione e aggiornamento del personale della scuola

Gli obiettivi concernenti la formazione e l'aggiornamento del personale della scuola, sono:

D.5 - Area delle relazioni internazionali:

L'azione amministrativa, da svolgere in collaborazione con gli altri uffici centrali interessati ed avvalendosi dell'INVALSI, dell'INDIRE e degli IRRE, deve tendere alla realizzazione dei seguenti obiettivi prioritari:

a. la partecipazione delle scuole italiane alle varie azioni e misure previste dai programmi europei;

b. la prosecuzione della attività già avviate in sede multilaterale e bilaterale con più specifico riguardo all'area dei Paesi del Mediterraneo e all'area dei Paesi dell'Europa centro orientale;

c. la partecipazione in sede internazionale a progetti ed iniziative dell'OCSE, dell'UNESCO e del Consiglio d'Europa che siano considerati funzionali alle finalità sopra evidenziate.

E) OBIETTIVI DEL DIPARTIMENTO PER I SERVIZI SUL TERRITORIO

Nell'espletamento delle missioni di cui al precedente punto C) e nel limite delle attribuzioni ad esso assegnate dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Dipartimento persegue i seguenti obiettivi:

E.1 - Area dell'istruzione post secondaria e degli adulti e per i percorsi integrati:

E.2 - Area dell'organizzazione e dei servizi nel territorio:

E.3 - Area della parità scolastica:

E.4 - Area del contenzioso:

E.5 - Area dell'acquisizione e gestione delle risorse umane della scuola e dell'amministrazione centrale e periferica

E.6 - Area dello status dello studente delle politiche giovanili e per le attività motorie:

F) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER L'AUTOMAZIONE INFORMATICA E L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Nell'ambito dei suoi compiti istituzionali di coordinamento e di gestione dei servizi di automazione informatica dell'amministrazione, delle tecnologie didattiche e innovazione tecnologica nelle scuole ed in coerenza con quanto previsto dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Servizio attua i seguenti obiettivi:

F.1 - Area dell'infrastruttura informatica e automazione delle procedure amministrative e dei servizi:

F.2 - Area delle tecnologie didattiche e innovazione tecnologica nelle scuole:

F.3 - Area dei servizi statistici

G) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER LA COMUNICAZIONE

In relazione ai compiti istituzionali assegnati di cui al D.P.R. 347/2000 e al D.M. 30 gennaio 2001 e in linea con gli interventi già realizzati, il Servizio persegue i seguenti obiettivi:

H) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER GLI AFFARI ECONOMICO-FINANZIARI

Il Servizio per gli affari economico-finanziari, in relazione ai compiti istituzionali assegnati di cui al D.P.R. 347/2000 e al D.M. 30 gennaio 2001 e in linea con gli interventi già realizzati, attende, in particolare, al perseguimento dei seguenti obiettivi prioritari:

I) INDIRIZZI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

L) INDIRIZZI RELATIVI ALL'ATTIVITÀ DI CONTROLLO, DI VERIFICA E DI MONITORAGGIO

M) ADEMPIMENTI FINALI

Ciascuno dei Capi dipartimento e dei Servizi centrali, destinatari della presente direttiva, dovrà trasmettere al Gabinetto del Ministro ed all'Ufficio di Controllo Interno, unitamente alle proposte inerenti alla direttiva sull'azione amministrativa per il 2002, una relazione sull'attività svolta nel corrente anno. Detta relazione dovrà contenere informazioni essenziali sugli obiettivi conseguiti e sulle iniziative attuate.

La presente direttiva è inviata Corte dei Conti per il tramite dell'Ufficio Centrale del Bilancio.

IL MINISTRO

Tullio De Mauro