Nota ministeriale 13 marzo 2007


Prot. n. 4624/FR

Ministero della Pubblica Istruzione - Gabinetto

Ai Capi dei Dipartimenti - SEDE
Ai Direttori Generali delle Direzioni generali centrali - SEDE
Ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali - LORO SEDI
Ai Dirigenti degli Uffici scolastici provinciali - LORO SEDI
Ai Dirigenti delle istituzioni scolastiche - LORO SEDI
e, p.c. All’I.N.V.A.L.S.I - Villa Falconieri - FRASCATI (RM)
Ai Commissari straordinari dell’Agenzia per il sostegno all’autonomia della scuola - FIRENZE

Oggetto: Diffusione pratica musicale nelle scuole.

Con decreto dello scrivente del 4 ottobre 2006 è stato conferito al Prof. Luigi Berlinguer l’incarico di presiedere un Comitato di esperti con il compito di formulare proposte per la realizzazione di iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della pratica musicale nelle scuole. L’attività del Comitato ha già maturato una serie di riflessioni atte a rilanciare le politiche del Ministero nello specifico settore, la cui valenza educativa troppo spesso non trova né riscontro né adeguato riconoscimento nel panorama delle attività che gli studenti sono chiamati a svolgere.
La necessità di rivalutare il ruolo educativo della pratica musicale nasce dalla convinzione che l’essenza dell’apprendimento musicale risieda nella creazione e non nella replicazione.
Attraverso l’esperienza del fare ognuno apprenderà a leggere e a scrivere musica, a comporla e a improvvisarla. Si intende infatti per improvvisazione quel gesto che sintetizza in un unico istante/istinto creativo le fasi che caratterizzano i processi del comporre: conoscenza, pensiero, decisione.
L’obiettivo principale è pertanto quello, ambizioso e tale da richiedere un’inversione della tendenza culturale prevalente, di rilevare, attraverso momenti di riflessione e di proposta, le condizioni necessarie per l’inserimento della pratica musicale a pieno titolo nelle attività educative e didattiche delle scuole. Non si tratta solo di individuare momenti ordinamentali specifici negli assetti curricolari ma anche di attivare iniziative extracurricolari di pratica musicale in tutti gli ordini e gradi di scuola attraverso gli strumenti di flessibilità organizzativa della didattica previsti dal D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, che consentono un’opportuna articolazione dei piani dell’offerta formativa.
Tale percorso si articolerà per tappe e per obiettivi di breve, medio e lungo periodo, coerenti e funzionali tra loro, partendo dal significativo patrimonio di esperienze già realizzate e dalle effettive potenzialità presenti nella scuola italiana.
Sulla base delle proposte avanzate dal Comitato la presente nota intende fornire agli Uffici scolastici sul territorio le prime indicazioni operative relative alle azioni che possono essere immediatamente intraprese per una preventiva opera di sensibilizzazione delle istituzioni scolastiche e per la definizione di linee programmatiche che dovranno poi trovare concretizzazione nei momenti e nelle sedi più opportune, fermo restando che ogni successiva azione sarà oggetto di ulteriori e specifiche indicazioni che saranno fornite in itinere man mano che verranno in essere i presupposti realizzativi.
Le prime iniziative che potranno essere adottate nel breve periodo riguardano il ripristino, nell’ambito della Settimana nazionale della musica a scuola, della Giornata nazionale della musica a scuola e l’allestimento di ulteriori laboratori musicali che andranno ad arricchire il panorama di quelli già attivati negli anni 1999, 2000 e 2001.

Il numero dei laboratori concretamente attivabili, nella prospettiva di un piano istitutivo pluriennale, è strettamente connesso all’entità delle risorse finanziarie destinabili che potranno provenire dai fondi della legge 440 e, almeno per le aree del mezzogiorno, dai fondi europei sulla base di specifici progetti. Per la quantificazione delle somme destinate allo scopo utili punti di riferimento potranno essere individuati nelle risorse a suo tempo impiegate per analoghe iniziative.
L’implementazione dei laboratori musicali e il consolidamento operativo di quelli già esistenti potrà anche, nelle more del rinnovamento dell’impianto ordinamentale degli studi nel secondo ciclo di istruzione, fornire occasione per assecondare le vocazioni e non deludere le aspettative dei giovani che hanno seguito i corsi delle scuole secondarie di 1° grado ad indirizzo musicale.
La necessità di precisare i presupposti operativi comporta la definizione di successive specifiche indicazioni che saranno impartite da parte dei competenti uffici centrali al fine di supportare le attività con efficaci azioni di formazione/aggiornamento nelle quali potranno essere coinvolti docenti, anche appartenenti a classi di abilitazione non specifiche, che manifestino il proprio interesse per svolgere i compiti di coordinatore di laboratorio musicale.
Le considerazioni anticipate in questa sede hanno lo scopo di fornire il senso di prospettiva programmatica che questo Ministero intende fornire alla materia all’interno del complessivo quadro degli obiettivi riguardanti la politica scolastica, come rilevati dalla Direttiva generale sull’azione amministrativa, con specifico riferimento alle azioni finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del disagio giovanile e della dispersione scolastica nonché al supporto educativo alle disabilità.

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I laboratori musicali, luogo fisico attrezzato che costituisce spazio operativo per un insegnamento/apprendimento della musica che dia luogo ad un’attività espressiva, partecipata e creativa, costituiscono il veicolo principale di diffusione della cultura musicale ma non il mezzo esclusivo. Esiste un’ulteriore possibile area che può efficacemente contribuire a realizzare le valenze formative della musica e precisamente quella che si esprime nella costituzione di cori che, per loro intrinseca natura, si prestano ad una diffusione che non presuppone necessariamente strutture laboratoriali. Anche su tale questione ci si riserva di fornire indicazioni più precise soprattutto in ordine ai soggetti esterni che possono interagire con le istituzioni scolastiche. Nelle more si ravvisa l’opportunità che le scuole in condizioni di poterlo fare in rapporto alla disponibilità di risorse umane fornite della specifica professionalità, autonomamente reperibili anche all’esterno, costituiscano cori fin da ora. Anche per questi prevalgono le finalità educative e formative, restando estraneo all’iniziativa ogni intento professionalizzante.

Attesa l’importanza che il Ministero annette alla materia, le SS.LL. sono pregate di curare la massima diffusione del contenuto della presente nota fra le dipendenti istituzioni scolastiche anche programmando momenti di incontro con i dirigenti scolastici allo scopo di creare le opportune condizioni culturali e favorire organiche e concrete azioni operative.

IL MINISTRO
Giuseppe Fioroni