Lettera circolare 13 maggio 2005, n.50


Dipartimento per l'Istruzione - Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici
Area Autonomia - Ufficio 6

Prot. N. 4394

Ai Direttori Regionali per le Provincie di:
Avellino - Belluno - Cagliari - Campobasso - Catanzaro - Cosenza - Crotone - Cuneo - Foggia - Gorizia - Imperia - Lecce - Nuoro - Oristano - Palermo - Pescara - Pordenone - Potenza - Reggio Calabria - Sassari - Taranto - Torino - Trieste - Udine - Venezia - Verbano Cusio Ossola - Vercelli - Verona - Vicenza.
LORO SEDI

e, p.c.
Ai Direttori Regionali per le Provincie di
Agrigento - Alessandria - Ancona - Arezzo - Ascoli Piceno - Asti - Bari - Benevento - Bergamo - Biella - Bologna - Brescia - Brindisi - Caltanissetta - Caserta - Catania - Chieti - Como - Cremona - Enna - Ferrara - Firenze - Forl - Cesena - Frosinone - Genova - Grosseto - Isernia - L'Aquila - La Spezia - Latina - Lecco - Livorno - Lodi - Lucca - Macerata - Mantova - Massa Carrara - Matera - Messina - Milano - Modena - Napoli - Novara - Padova - Parma - Pavia - Perugia - Pesaro - Piacenza - Pisa - Pistoia - Prato - Ragusa - Ravenna - Reggio Emilia - Rieti - Rimini - Roma - Rovigo - Salerno - Savona - Siena - Siracusa - Sondrio - Teramo - Terni - Trapani - Treviso - Varese - Vibo Valentia - Viterbo.
LORO SEDI

All'IRRE Calabria Via XX Settembre 62 - 88100 Catanzaro
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Valle d'Aosta Aosta
Alla Sovrintendenza Scolastica per la provincia di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la scuola di lingua italiana di Bolzano
All'Intendenza Scolastica per la scuola delle localit ladine Bolzano
All'Intendenza Scolastica per la scuola di lingua tedesca Bolzano

Oggetto: Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n.482 art. 5). a.s. 2005/2006

Premessa
La scuola dell'autonomia e ancor pi oggi la scuola della riforma chiamata a recepire le istanze formative di cui sono portatori gli alunni, le famiglie e, pi in generale il territorio, per trasformarle in bisogni formativi attraverso i piani di studio personalizzati.
In particolare i piani di studio personalizzati, strettamente collegati con le realt locali, concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi/strategie volti a contestualizzare, personalizzare e integrare riconoscendo e valorizzando le diversit, promuovendo le potenzialit di ciascuno e adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. Inoltre, le indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola primaria evidenziano che tale scuola "favorisce l'acquisizione da parte dell'alunno sia della lingua italiana, indispensabile per tutti i fanciulli alla piena fruizione delle opportunit formative scolastiche ed extrascolastiche, sia di una lingua comunitaria, l'inglese, privilegiando, ove possibile, la coltivazione dell'eventuale lingua madre che fosse diversa dall'italiano".
In tal senso si ravvisa la necessit dell'utilizzo delle lingue minoritarie accanto a quella ufficiale in uno spirito di tolleranza e comprensione e nel rispetto delle differenze.
Le diversit linguistiche, infatti, costituiscono per l'Italia e per l'Europa una risorsa: "la tutela e la promozione delle lingue minoritarie rappresentano un contributo importante per l'edificazione di una Europa fondata sui principi della democrazia e della diversit culturale, nel quadro della sovranit nazionale e della integrit territoriale".
La diversit linguistica quindi un elemento fondamentale di cultura e democrazia dell'Unione europea, che si adopera anche per tutelare le lingue regionali e minoritarie presenti sul suo territorio.
In particolare, in Italia la legge 15 dicembre 1999 n. 482, integrata dal Regolamento attuativo emanato con decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio 2001 n.345, prevede all'art. 2 - in attuazione dell'art. 6 della Costituzione ed in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei ed internazionali: "La Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo". La legge introduce, in particolare, agli articoli 4 e 5, specifiche disposizioni in materia di promozione della lingua delle minoranze sia come strumento di svolgimento delle attivit didattiche nella scuola materna e di insegnamento delle discipline nella scuola elementare e secondaria di 1 grado, sia come oggetto specifico di apprendimento nei predetti gradi di scuola.
A tale riguardo, a consuntivo del triennio di finanziamenti erogati e in considerazione di quanto previsto al comma 2 dell'art. 2 del Regolamento di attuazione della legge 15 dicembre 1999, n. 482 e cio che "le istituzioni scolastiche, anche avvalendosi della collaborazione delle universit delle regioni interessate, possono avviare una fase di sperimentazione con l'attivazione di corsi di insegnamento di cui all'articolo 4 della legge, per una durata massima di tre anni a decorrere dalla comunicazione da parte dei consigli provinciali degli adempimenti di cui al comma 1 dell'articolo 3 della legge medesima", a partire dall'anno scolastico 2005/2006 si intende:

       invitare le scuole che hanno sviluppato in questi tre anni di sperimentazione percorsi educativo-didattici, che curino la salvaguardia delle lingue e delle culture di minoranza a utilizzare tutti gli spazi organizzativi-didattici messi a disposizione dalla normativa su citata al fine di proseguire l'azione intrapresa con una progettazione curricolare di unit di apprendimento definite poi nei piani di studio personalizzati e che vadano a confluire nel portfolio di ciascun allievo;

       destinare una prima quota di finanziamento a progetti pi "strutturati" sullo specifico insegnamento delle lingue di minoranza, per le quali le scuole possono valutare le competenze acquisite, rilasciando opportune certificazioni, che fanno parte della registrazione e documentazione degli apprendimenti da far confluire nel Portfolio prefigurato dalla legge n. 53/2003;

       includere nella quota preindicata il supporto finanziario alla produzione di materiali didattici trasferibili, purch non siano connessi ad attivit editoriali;

       accantonare una seconda quota di finanziamento per sviluppare una progettualit da parte delle scuole di "respiro" europeo, da realizzare con i programmi di finanziamento che l'Unione Europea, nell'ambito delle politiche comunitarie di promozione della diversit linguistica attraverso l'insegnamento e l'apprendimento anche delle lingue minoritarie, sviluppa su progetti basati, tra l'altro, sulla tematica della tutela delle minoranze linguistiche. Tale linea di sviluppo dovr essere perfezionata dalle scuole e perseguita con la individuazione da parte delle stesse di finanziamenti delle iniziative relativi alla legge 482/99 presso Comune, Provincia, Regione, Cassa rurale, Industria locale, a cui potr essere poi aggiunta una somma che il MIUR intende mettere a disposizione come cofinanziamento a copertura delle necessit economiche derivanti dai progetti europei prefigurati dai relativi bandi di concorso. Le scuole che intendano accedere ai finanziamenti di programmi messi a disposizione dall'Unione Europea nell'ambito delle politiche comunitarie, sono pertanto invitate a documentarsi fin d'ora sulle prospettive aperte dai programmi Socrates, indicazioni gi a disposizione nella sezione del sito MIUR e, per la tempistica, ad assumere informazioni sia dal sito INDIRE sia dai responsabili incaricati dei vari progetti dello stesso INDIRE, in modo da iniziare, per quanto possibile, una seria programmazione di massima, da proporre nei tempi dei bandi.

Le scuole alle quali sono stati assegnati i finanziamenti della legge 482/99 negli anni scolastici 2001/02 e/o 2002/2003 e/o 2003/2004 e/o 2004/2005, ai sensi della lettere circolari rispettivamente n. 89 del 21 maggio 2001, n. 90 del 31 luglio 2002, n. 64 del 29 luglio 2003 e n.65 del 28 luglio 2004, che volessero proporre progetti in continuit ed in eventuale evoluzione rispetto al piano progettuale finanziario approvato a suo tempo, sono invitate ad evidenziare i risultati ottenuti e le carenze riscontrate, specificando gli obiettivi che si intendono proseguire con il progetto presentato per l'a.s. 2005/06.
L'invio dei progetti da parte delle istituzioni scolastiche dovr essere effettuato presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca - Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, Ufficio 6, V.le Trastevere 76/A - 00153 Roma, entro e non oltre il 30 settembre 2005.
Le proposte saranno prese in considerazione se corredate dei seguenti elementi:

a.   progetto redatto in lingua italiana e in lingua minoritaria;
b.   nuova scheda-formulario, allegata alla presente lettera circolare, debitamente compilata in tutte le sue sezioni (una scheda per ogni progetto), da inviare all'indirizzo di posta elettronica segnalato nella scheda medesima;
c.   delibera del Consiglio provinciale di cui all'art. 3 comma 1 della precitata Legge n. 482/99.
La Commissione tecnica ricostituita con Decreto Ministeriale n.113 del 23 ottobre 2002 con il compito di offrire indicazioni per la definizione dei criteri generali per la redazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle minoranze linguistiche storiche e incaricata di valutare i progetti, proceder alla selezione delle proposte presentate, privilegiando quelle elaborate da reti di scuole e che prevedano altri eventuali contributi da parte degli Enti locali, nel quadro di un'ampia e consapevole responsabilit del territorio e nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Legge n.482/1999.

INIZIATIVE DI FORMAZIONE
Le istituzioni scolastiche, nell'esercizio dell'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo potranno prevedere nell'ambito del medesimo progetto iniziative di formazione da destinare al personale insegnante coinvolto nel progetto, da realizzare contestualmente all'attuazione del progetto didattico nel caso in cui nell'istituzione scolastica sia in servizio personale docente gi in possesso di competenze specifiche nelle lingue minoritarie e che richieda ulteriori approfondimenti in materia ed un perfezionamento delle competenze gi in possesso.
Analogamente ai progetti didattici saranno prescelte le proposte provenienti da reti di scuole anche appartenenti a minoranze linguistiche diverse.
Nella programmazione e realizzazione degli interventi formativi le istituzioni scolastiche potranno avvalersi della consulenza e della collaborazione delle Universit e delle loro diverse articolazioni (Dipartimenti e Facolt), destinatarie di specifici finanziamenti previsti dalla Legge, anche per la produzione di materiali didattici trasferibili.

RACCOMANDAZIONI FINALI
Il MIUR, in considerazione di quanto gi emerso dal monitoraggio effettuato sulle scuole destinatarie dei finanziamenti nelle tre annate scolastiche decorse, intende assumere le seguenti linee di indirizzo e di azione per il futuro.
Nell'esame dei progetti proposti per l'anno scolastico 2005/2006 e da finanziare, saranno privilegiati in modo prioritario quelli relativi a significative attivit didattiche per gli alunni, sempre accompagnate da coerenti e congruenti interventi di formazione per i docenti impegnati nelle esperienze in lingua minoritaria. Grande importanza sar riservata alla costituzione di reti territoriali (reti di scuole e non reti di progetti) che comprendano non solo scuole che operano nell'ambito delle proprie minoranze, ma anche scuole nelle quali siano rappresentate eventualmente altre minoranze linguistiche. Si raccomanda di focalizzare con particolare attenzione nei progetti gli obiettivi, e curare che siano indicate le azioni di monitoraggio e di valutazione dell'attivit, nonch di diffusione dei risultati. Le scuole, nell'elaborazione delle proposte, dovranno rapportarsi ad uno "standard" di costi entro cui siano previste esclusivamente spese necessarie per la realizzazione delle iniziative, tenendo sempre conto dei criteri precedentemente esposti.

Il finanziamento che sar disposto dalla presente lettera circolare sar pertanto opportunamente ripartito e assegnato rispetto alle esigenze progettuali espresse dalle scuole e in relazione alle effettive disponibilit di cassa, del relativo capitolo della spesa in base alle determinazioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Si prega di voler dare la pi ampia diffusione alla presente lettera circolare.

IL DIRETTORE GENERALE
Silvio Criscuoli